Barbo

Il barbo

Appartiene alla famiglia dei ciprinidi. Il barbo è un pesce gregario e predilige le zone in cui l’acqua è più profonda ed il letto del fiume forma delle buche. La sua particolare bocca è perfettamente adattata al suo modo di nutrirsi. La mascella superiore, rigida e protrattile, è dotata di quattro barbigli ricchi di terminazioni nervose atte ad individuare i piccoli organismi nascosti nel fondale e gli permette di rivoltare il sedimento sradicando le pianticelle acquatiche alla ricerca di larve di insetti, vermi ed altri invertebrati di cui si nutre.

Gli adulti di barbo sviluppano un comportamento ittiofago e quando si presenta l’occasione integrano volentieri la loro alimentazione mangiando piccoli pesci.

La riproduzione di questo pesce avviene tra aprile e luglio quando la temperatura dell’acqua raggiunge i 16-17 ° C. L’accoppiamento di questi pesci avviene in acqua bassa e su fondali ghiaiosi, dove le femmine depongono le proprie uova gialle di circa 2 mm che si schiudono dopo circa una settimana.

Durante l’inverno entrano in una sorta di letargo e, a piccoli gruppi, si rifugiano nelle buche più profonde del letto del fiume riducendo ai minimi l’attività alimentare.

Il barbo è molto ricercato dai pescatori sportivi per le sue generose dimensioni e per la sua combattività. E’ un pesce molto scaltro e per catturarlo occorre una certa esperienza e preparazione. Si può insidiare pescando a passata con il galleggiante o a fondo. Nella pesca a fondo, la tecnica più efficace risulta il ledgering con feeder pasturatore. L’esca principe è il bigattino innescato su ami di piccole dimensioni ed accompagnato da una pasturazione a base di sfarinati.

Nel territorio italiano sono presenti tre specie che presentano caratteristiche e dimensioni diverse: il barbo italico, il barbo europeo ed il barbo canino.

Il barbo italico

Il barbo plebejus (barbus plebejus) è una specie autoctona ed originaria delle acque italiane che popola quasi tutti i fiumi ed i torrenti della penisola con acque correnti e limpide. E’ inoltre presente in alcuni laghi. Grazie a svariate immissioni per la pesca sportiva, popola oggi le acque di quasi tutta la penisola.

Raggiunge i 70 cm di lunghezza e superare i 3 kg di peso.

Barbo europeo

Il barbo europeo (Barbus barbus Linnaeus) è alloctono in quanto non originario delle acque italiane. Questa specie proviene dagli altri paesi europei, in particolare dalla Spagna ed è stato introdotto in Italia nel corso del XX secolo. E’ oggi diffuso in tutte le acque a carattere fluviale della Pianura Padana ed in molte altre del resto d’Italia.

Questa specie è quella che raggiunge le dimensioni maggiori arrivando a superare i 90 cm di lunghezza ed i 5 kg di peso.

Grazie al comportamento ittiofago degli esemplari più adulti, è possibile pescare il barbo europeo (ed anche il barbo italico) con la tecnica a spinning, usando come esca piccoli minnow, piccoli rotanti o piccoli jig siliconici con testina piombata. Per questa tecnica, i periodi più indicati sono la tarda primavera e l’estate.

Il barbo canino

Il barbo canino (Barbus caninus) è diffuso quasi esclusivamente nei corsi d’acqua a carattere torrentizio dell’Italia settentrionale.

A differenza dei suoi simili che popolano le acque fluviali più basse e con fondale anche fangoso, questa specie elegge il suo habitat ideale nelle acque più fredde ed ossigenate dei torrenti montani e pedemontani dove vive nascosto tra i massi dei fondali ghiaiosi.

La riproduzione avviene tra maggio e luglio in acqua bassa e su fondali ghiaiosi dove le femmine depongono le proprie uova.

Il barbo canino è il più piccolo tra le altre specie presenti in Italia e le sue dimensioni difficilmente superano i 20 cm di lunghezza.

E’ molto sensibile alle sostanze inquinanti.

Si può pescare con la tecnica a fondo o a galleggiante usando come esca il bigattino oppure i portasassi ed utilizzando attrezzature molto leggere.

 

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